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“So, this is my life. And I want you to know that I am both happy and sad and I'm still trying to figure out how that could be.” ― Stephen Chbosky
We must not expect happiness. It is not something we deserve. When life goes well, it is a sudden gift; it cannot last forever.

10.18.2008

"Che cosa sarebbe l'umanità, signore, senza la donna?...

...Sarebbe scarsa, signore, terribilmente scarsa. (Mark Twain)"

La signora Bach (e suo marito)
Un direttore d’orchestra australiano ha scoperto che alcune musiche attribuite a Johann Sebastian Bach furono composte in realtà dalla seconda moglie Magdalena. I melomani troveranno la notizia straordinaria, e lo è. Ma ancor più straordinario mi sembra ciò di cui la signora Bach riusciva a occuparsi nel tempo libero: tutto, compresa la gestione di undici figli, di una casa e degli abiti, strumenti e spartiti del marito, il classico esemplare di maschio ossessivo che sa fare benissimo una cosa sola e delega il resto alla sua trafelata metà.

Poiché la storia è scritta dai vincitori e per qualche millennio i vincitori siamo stati noi, sui libri di musica Bach è un genio immortale e la moglie una perfetta sconosciuta. Adesso dovremmo fare finta di sorprenderci che il genio fosse in coabitazione e che l’osmosi in cui vivono le coppie meglio assortite abbia partorito, oltre a una nidiata di infanti, anche le arie più amate dall’umanità. Ebbene, non sono sorpreso. Come non ho mai creduto alla frase: dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, Non dietro: dentro. Soltanto quando diventano una cosa sola l’uomo e la donna riescono a creare, nella carne come nell’arte. Anche se i meriti, almeno nell’arte, se li prende poi uno, e finora quell’uno è stato quasi sempre il maschio. Se i biografi di Bach volessero davvero sorprendermi, dovrebbero scoprire che lui ogni tanto le preparava da mangiare.

Gramellini, La Stampa



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