L’Uroboro (dal Greco “ουροβóρος“) è un simbolo molto antico che rappresenta un serpente che si morde la coda, ricreandosi continuamente e formando così un cerchio. È un simbolo associato all’alchimia, allo Gnosticismo e all’Ermetismo. Rappresenta la natura ciclica delle cose, la teoria dell’eterno ritorno, e tutto quello che è rappresentabile attraverso un ciclo che ricomincia dall’inizio una volta aver raggiunto la propria fine. In alcune rappresentazioni il serpente è rappresentato mezzo bianco e mezzo nero, richiamando il simbolo dello Yin Yang, che illustra la natura dualistica di tutte le cose e soprattutto che gli opposti non sono in conflitto tra loro. Pare che il simbolo si ispiri alla forma dellaVia Lattea, dal momento che in alcuni antichi testi era considerata un enorme serpente di luce che risiedeva nel cielo e circondava tutta la terra.
Wendy Doniger O’ Flaherty
EN TO PAN Mario Serio L’immagine di un serpente che si morde la coda è nota come Ouroboros (dall’identico significato in greco). Questo simbolo viene attribuito all’antica alchimista Cleopatra (da alcuni identificata con la famosa regina Cleopatra) che volle rappresentare l’unità del cosmo. “En to pan”, “Uno il Tutto”, è infatti il motto contenuto nella Crisopea di Cleopatra. La ciclicità è la metafora più immediata di questo simbolo e per derivazione anche l’eternità data dal ripetersi costante di cicli finiti. Dietro, l’idea che l’intero universo sia un’entità, un organismo unitario, di cui le singole parti, qualunque distanza le separi, sono legate tra loro in modo necessario. Il serpente si morde la coda, che è dire l’inizio e la fine coincidono, l’evoluzione rinasce incessantemente dalla sua stessa distruzione, in un movimento infinito. E’ possibile rintracciare in questo simbolo anche il principio di conservazione dell’energia, l’armonia cosmica costituita dall’eterno e ritmico alternarsi e fondersi di attività e passività. Il principio maschile e quello femminile sono fusi l’uno nell’altro in una unione primordiale e indifferenziata che ci riporta all’Androgino (dal greco aner, “uomo” e gyne, “donna”), l’essere primogenio in cui si risolve il contrasto di maschile e femminile. L’Ouroboros ci rimanda in sostanza ad una realtà unica ed ultima in cui si riscontrano gli opposti e che rappresenta l’essenza dell’intero Universo, la sua forza latente, la fusione di Uno e Tutto e del Tutto in Tutto.
da “GUIDA ALLA SALUTE NATURALE” UROBUROS, l’anello ….che “sposa”, ovvero coniuga ed unisce il maschio con la femmina… (Yang e Ynn) = (Fm + Ff) Il serpente circolare, inteso come “drago originario” che si morde la coda, l’ouroboros (ourà. “coda”, boròs: “divorante”), è un simbolo molto antico; es.: per il pensiero tradizionale cinese il Drago ed il Serpente incarnano i simboli del flusso e del riflusso esistenziale. Sostiene G. Durand che l’ouroboros “è per la coscienza mitica il grande simbolo del ciclo temporale”. Figura femminile e maschile (Ynn e Yang), fornisce “vita e morte = vita e morte = vita e morte…..), “il serpente che si morde la coda – secondo G. Bachelard – è la dialettica materiale della vita e della morte, la morte che esce dalla vita e la vita che esce dalla morte, non come i contrari della logica platonica, ma come una inversione senza fine della materia di morte o della materia di vita” Il “Serpente infinito” rappresenta un uroburos che si è riunito con sé stesso. È caduto nel segno matematico dell’InFinito, perche’ studiandolo e finalmente conoscendolo lo ha riflettuto nello specchio della materia…… cioe’ si e’ reso simile a Lui di riflesso……ecco che il verbo si fa’ carne-materia e la materia-carne riflette generando lo Spirito = Informazione che mantiene e crea l’InFinito ! “Conosci te stesso e conoscerai gli dei….” = NOSCE TE IPSUM, traduzione latina dell’iscrizione greca che compariva sul frontone del celebre tempio di Delfi: GNOTHI SEAYTON, conosci te stesso “Voi che volete conoscere la pietra, conoscete voi stessi e la conoscerete”. Questa è l’affermazione della legge analogica che dà, in effetti, la “chiave del mistero della Vita”. Questo e’ il “mistero” dell’AB-BA (il “padre generante”).
Bibliografia per l’UROBUROS: 1) G. Durand, Le strutture antropologiche dell’immaginario, Bari, Dedalo, 1972, p. 317. 2) G. Bachelard, in G. Durand, op. cit., p. 317. 3) G. Durand, op. cit., p. 319. 4) Fulcanelli, Le dimorealtri linksIl simbolo di infinito
Fra le misure geometrche è il cerchio quella che maggiormente simboleggia l’eternità: costituito da un unica linea che ritorna in se stessa, senza possibilità di distinguere in essa nè principio nè fine.
Il simbolo dell’infinito, l’8 orizzontale è stato ideato dal matematico Jhon Wallis.
Simbolo giapponese 'Infinito'
No comments:
Post a Comment