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“So, this is my life. And I want you to know that I am both happy and sad and I'm still trying to figure out how that could be.” ― Stephen Chbosky
We must not expect happiness. It is not something we deserve. When life goes well, it is a sudden gift; it cannot last forever.

12.28.2008

La rivincita dell'uomo villoso

I giornali inglesi lanciano la riscossa:finiamola di inseguire il look femminile

Petti villosi di tutto il mondo unitevi: è arrivato il tempo della riscossa. Dopo anni di cerette dolorosissime, complessi di «pelosità» nonché invidie inconfessate per modelli e attori - che glabri e lucidi come pomelli d’ottone impazzano su grandi e piccoli schermi - la mascolinità si è riconciliata con le sue origini. L’uomo peloso, infatti, è tornato di moda. A decretare il gran trionfo del «macho» è il tabloid britannico Daily Mail. Che, forte degli ultimi sondaggi in materia di gusti femminili,(e magari dalla svolta del principe William, che ha puntato tutto sulla barba), ha deciso di concedere la penna a due giornaliste di grido, Tanya Gold e Petronella Wyatt, per tentare di vederci più chiaro.

Risultato? Non può esserci tregua tra Montecchi e Capuleti. «Negli ultimi vent’anni - scrive la Gold -, la moda è stata un glabro e triste deserto. Ho visto i vari Daniel Craig e David Beckham andarsene in giro nei loro calzoncini da uomo con i loro petti belli lisci aspettandosi che me ne stessi lì a sbavare. Beh, io non sbavo, e mai lo farò. Femminista o meno, lo urlo da in cima ai tetti: datemi un petto peloso!». E a quanto pare, le sofferenze della Gold sono giunte al termine. Non è un caso, infatti, che «People» abbia incoronato Hugh Jackman - protagonista del nuovo colossal «Australia» - l’uomo più sexy sulla faccia della Terra. È un segno dei tempi. L’intellettuale metropolitano è meglio si adegui se non vuole perdere il passo.

L’uomo è uomo, spiega la Gold, solo se ha il pelo al posto giusto. «Sono uscita per anni con intellettuali sensibili e senza peli: avevano ottimi titoli di studio e perdevano tessere della biblioteca dai loro macrobiotici portafogli. Ma piangono troppo. Piangono più di me». Jackman nella saga «X-Man» impersona Wolverine: impossibile essere più «duri» di lui. Il supereroe più anarchico e tormentato di casa Marvel, tornerà tra l’altro a maggio 2009 in un attesissimo prequel come il soldato che morì mutante e rinacque macchina da guerra. Armato di artigli e solo come un lupo solitario. Del lupo possiede persino qualche richiamo fisico: basette e peluria incontrollabile assortita, appunto. Che fuoriesce dalla canottiera bianca mostra-muscoli. E le donne plaudono. Quanto a prestanza fisica virile Hugh Jackman è comunque in buona compagnia.

Anche Clive Owen - star di «Sin City» - è stato citato come un vero uomo del nuovo corso. «Lo dico ancora, ora e per sempre - ha concluso la Gold -, voglio un uomo con il pelo sul petto: a fianco a lui mi sento più femminile». Una posizione che suscita l’orrore delle fan dell’uomo liscio - ormai in drammatica recessione. «I cavernicoli sono tornati», ha ribattuto polemica Petronella Wyatt. «Questo è stato accolto come il ritorno del macho, il trionfo dell’uomo vero su quelle figure create dal femminismo che se non possiedono un petto liscio preferiscono radersi pur di averlo: tutti figli delle star degli anni Novanta capeggiati da Brad Pitt. Il loro look ha fatto sembrare dinosauri gli idoli degli anni Settanta e Ottanta - gente come Ted Danson e Tom Selleck». «Io - ha ruggito la Wyatt - non voglio uomini il cui petto assomiglia alla schiena di un gorilla». «Siamo programmati per amare oggetti lisci - argomenta - non quelli ruvidi: far scorrere le dita su morbida seta cinese è molto meglio che incappare in una lama di coltello a seghetto». E se l’uomo tradizionale, quello dei tempi andati, davvero è più sexy dei complessati del giorno d’oggi, allora basta guardare ai divi di un tempo per capire che non è una questione di peli.

«Le vere star, come Cary Grant, Clark Gable e Errol Flynn - scrive la Wyatt - non avevano un pelo. Anzi. La MGM fece depilare molti dei suoi attori proprio perché mettessero in mostra i loro muscoli. Il Tarzan di Johnny Weissmuller - certamente il macho-man più famoso della storia - e il pirata elisabettiano interpretato da Flynn sono certamente tra le grandi meraviglie della storia». Persino la quintessenza del maschio British, il James Bond di Sean Connery, cade sotto i colpi della Wyatt. «Lo 007 di Connery era attraente dal collo in su. Quindi, per favore, Jackman e Owen, così come tutti i vostri accoliti meno famosi, levatevi i peli prima di levarvi la maglietta. Depilarsi vale la pena». «Le vere donne - rivela la Wyatt - preferiscono una sensazione tattile simile a quella che si prova quando si tocca legno di quercia tirato a lucido. Come quello che ha reso la marina militare inglese la migliore del mondo».

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