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“So, this is my life. And I want you to know that I am both happy and sad and I'm still trying to figure out how that could be.” ― Stephen Chbosky
We must not expect happiness. It is not something we deserve. When life goes well, it is a sudden gift; it cannot last forever.

12.31.2008

Come un uragano

Adrienne Willis vive con i due figli in un'agiata condizione economica. Ciò che la turba è il comportamento del marito il quale, dopo averla lasciata, ora implora di poter ritornare. La donna decide allora di allontanarsi per un weekend per tenere in attività il bed & breakfast di un'amica sulle spiagge del Rodanthe. Ci sarà un unico ospite, il medico Paul Flanner. Mentre a casa il coniuge cerca di convincere i figli della 'cattiveria' della madre che rifiuta di perdonarlo, Adrienne si trova di fronte a un altro problema. Flanner, chirurgo estetico fagocitato dal suo lavoro, ha visto morire sul tavolo operatorio una paziente e ora vuole poter parlare con il marito e con il figlio. Adrienne e Paul avranno modo di conoscersi e di scoprire che c'è sempre una seconda possibilità nella vita.
Diane Lane e Richard Gere si ritrovano per la terza volta sullo schermo. Si incontrarono da giovani per Cotton Club si sono rivisti nel 2002 per Unfaithful. L'amore infedele e ora finiscono nuovamente l'una nelle braccia dell'altro grazie a un romanzo dell'esperto in love stories Nicholas Sparks. Che ci sia chimica tra i due lo si nota sin dalle prime battute di questo loro nuovo incontro cinematografico. Che questo sia un film old style fatto per andare incontro a un pubblico femminile desideroso di commuoversi al cinema e poi in televisione è poi altrettanto chiaro così come è chiaro che si tratta di una storia destinata a stroncature clamorose sul piano critico.
Non siamo però dello stesso avviso e proviamo a spiegare perché. Che ci sia un pubblico che desidera assistere all'incontro tra due persone che pensano di aver chiuso con i sentimenti e che vedono invece riaprirsi una speranza non ci sembra sia un peccato capitale da punire con il rogo delle pellicole (che, tra l'altro, non sono più infiammabili). Che tutte le retoriche del genere (musica al punto giusto, ritrosie e slanci, uragano alla Stephen King compreso) vengano applicate con professionismo non è un demerito. Manca, questo è vero, quel tocco alla Douglas Sirk che faceva sì che anche la storia più melodrammatica riuscisse a sottendere una tematica sociale (fosse il rapporto tra i sessi o quello tra le razze). Ma non siamo più negli Anni Cinquanta e i tabù che Sirk con talento scalfiva oggi sembrano essere tutti crollati. Alcuni però restano in piedi e giusto di uno di questi si prende cura Come un uragano: il sentimento dopo una certa età. Mentre il cinema nostrano si affanna a cercare nuove storie che compiacciano un pubblico adolescente sembra quasi una colpa raccontare una storia d'amore adulta che non sia fatta solo di sesso. Il sentimento può tradursi facilmente in sentimentalismo e in retorica ma non è questo il caso perché Lane e Gere riescono abilmente a superare anche quei passaggi di sceneggiatura che metterebbero altri in difficoltà. Lo fanno con la consapevolezza di chi sta portando sullo schermo, trasfigurandoli romanticamente, minuscoli frammenti di vita reale.


12.28.2008

La rivincita dell'uomo villoso

I giornali inglesi lanciano la riscossa:finiamola di inseguire il look femminile

Petti villosi di tutto il mondo unitevi: è arrivato il tempo della riscossa. Dopo anni di cerette dolorosissime, complessi di «pelosità» nonché invidie inconfessate per modelli e attori - che glabri e lucidi come pomelli d’ottone impazzano su grandi e piccoli schermi - la mascolinità si è riconciliata con le sue origini. L’uomo peloso, infatti, è tornato di moda. A decretare il gran trionfo del «macho» è il tabloid britannico Daily Mail. Che, forte degli ultimi sondaggi in materia di gusti femminili,(e magari dalla svolta del principe William, che ha puntato tutto sulla barba), ha deciso di concedere la penna a due giornaliste di grido, Tanya Gold e Petronella Wyatt, per tentare di vederci più chiaro.

Risultato? Non può esserci tregua tra Montecchi e Capuleti. «Negli ultimi vent’anni - scrive la Gold -, la moda è stata un glabro e triste deserto. Ho visto i vari Daniel Craig e David Beckham andarsene in giro nei loro calzoncini da uomo con i loro petti belli lisci aspettandosi che me ne stessi lì a sbavare. Beh, io non sbavo, e mai lo farò. Femminista o meno, lo urlo da in cima ai tetti: datemi un petto peloso!». E a quanto pare, le sofferenze della Gold sono giunte al termine. Non è un caso, infatti, che «People» abbia incoronato Hugh Jackman - protagonista del nuovo colossal «Australia» - l’uomo più sexy sulla faccia della Terra. È un segno dei tempi. L’intellettuale metropolitano è meglio si adegui se non vuole perdere il passo.

L’uomo è uomo, spiega la Gold, solo se ha il pelo al posto giusto. «Sono uscita per anni con intellettuali sensibili e senza peli: avevano ottimi titoli di studio e perdevano tessere della biblioteca dai loro macrobiotici portafogli. Ma piangono troppo. Piangono più di me». Jackman nella saga «X-Man» impersona Wolverine: impossibile essere più «duri» di lui. Il supereroe più anarchico e tormentato di casa Marvel, tornerà tra l’altro a maggio 2009 in un attesissimo prequel come il soldato che morì mutante e rinacque macchina da guerra. Armato di artigli e solo come un lupo solitario. Del lupo possiede persino qualche richiamo fisico: basette e peluria incontrollabile assortita, appunto. Che fuoriesce dalla canottiera bianca mostra-muscoli. E le donne plaudono. Quanto a prestanza fisica virile Hugh Jackman è comunque in buona compagnia.

Anche Clive Owen - star di «Sin City» - è stato citato come un vero uomo del nuovo corso. «Lo dico ancora, ora e per sempre - ha concluso la Gold -, voglio un uomo con il pelo sul petto: a fianco a lui mi sento più femminile». Una posizione che suscita l’orrore delle fan dell’uomo liscio - ormai in drammatica recessione. «I cavernicoli sono tornati», ha ribattuto polemica Petronella Wyatt. «Questo è stato accolto come il ritorno del macho, il trionfo dell’uomo vero su quelle figure create dal femminismo che se non possiedono un petto liscio preferiscono radersi pur di averlo: tutti figli delle star degli anni Novanta capeggiati da Brad Pitt. Il loro look ha fatto sembrare dinosauri gli idoli degli anni Settanta e Ottanta - gente come Ted Danson e Tom Selleck». «Io - ha ruggito la Wyatt - non voglio uomini il cui petto assomiglia alla schiena di un gorilla». «Siamo programmati per amare oggetti lisci - argomenta - non quelli ruvidi: far scorrere le dita su morbida seta cinese è molto meglio che incappare in una lama di coltello a seghetto». E se l’uomo tradizionale, quello dei tempi andati, davvero è più sexy dei complessati del giorno d’oggi, allora basta guardare ai divi di un tempo per capire che non è una questione di peli.

«Le vere star, come Cary Grant, Clark Gable e Errol Flynn - scrive la Wyatt - non avevano un pelo. Anzi. La MGM fece depilare molti dei suoi attori proprio perché mettessero in mostra i loro muscoli. Il Tarzan di Johnny Weissmuller - certamente il macho-man più famoso della storia - e il pirata elisabettiano interpretato da Flynn sono certamente tra le grandi meraviglie della storia». Persino la quintessenza del maschio British, il James Bond di Sean Connery, cade sotto i colpi della Wyatt. «Lo 007 di Connery era attraente dal collo in su. Quindi, per favore, Jackman e Owen, così come tutti i vostri accoliti meno famosi, levatevi i peli prima di levarvi la maglietta. Depilarsi vale la pena». «Le vere donne - rivela la Wyatt - preferiscono una sensazione tattile simile a quella che si prova quando si tocca legno di quercia tirato a lucido. Come quello che ha reso la marina militare inglese la migliore del mondo».

12.24.2008

Ya llegó le Nochebuena


This highly danceable song blends "son montuno" style with cha-cha-cha sounds, making for a typical "charanga" style of music.
A powerful sound was achieved by the nasal sounding background vocals, the blend and performance of the brass and violin section, the heavy percussion groove, and the helpof the colombian "guacharaca".

"Felicidad" ...inspires us to look back and remember the year we have just lived. It's a time of introspection, a time for sharing, a time for remembering good things and to open our eyes to our own possible destinations and to follow that path with a happy heart.


Felicidad en estas Navidades, felicidad
Felicidad en estas Navidades, felicidad

Es el tiempo del encuentro con lo mejor que hay en nuestro corazón
del perdón y del recuerdo, de la reconciliación,
del abrazo generoso de la palabra que llena de emoción.

Felicidad en estas Navidades, felicidad
Felicidad en estas Navidades, felicidad

Porque el paso de la vida te va mostrando el camino a dónde va.
Es a fuerza de cariño que se encuentra la verdad
si te enfrentas al destino la mala suerte se va y no vuelve más

Felicidad en estas Navidades, felicidad
Felicidad en estas Navidades, felicidad

Abre tus ojos mi hermano, hay que olvidar lo pasado.
No te detengas a lamentarte, que todo está en tus manos.
Abre tus ojos mi amigo, hay que seguir el camino.
Que con trabajo y dedicación puedes cambiar tu destino.

Felicidad en estas Navidades, felicidad
Felicidad en estas Navidades, felicidad

Un abrazo a mi vecino, un "vuelve pronto" al amigo que se va,
la alegría de nuestros hijos.
El año que viene ya con su carga de ilusiones
lleno de buenas razones para amar.

Felicidad en estas Navidades, felicidad
Felicidad en estas Navidades, felicidad

Vamo’ a gozar la pachanga, pero que buena la charanga
Que el año nuevo te dé amor, salud, dinero y felicidad
Es el canto que alegra de verdad para que bailes y goces sin parar.
Que el año nuevo te dé amor, salud, dinero y felicidad
Echa pa‘lante, nunca pa’trás,
que la vida te da todo lo que quieras camará’, hey

Que el año nuevo te dé amor, salud, dinero y felicidad
Pa’ bailar maquinolandera, pa’ gozar maquinolandera
Que el año nuevo te dé amor, salud, dinero y felicidad
Que la suerte te está esperando, y no se sabe ni cómo ni cuando.

Abre tus ojos mi hermano, hay que olvidar lo pasado.
No te detengas a lamentarte, que todo está en tus manos.
Abre tus ojos mi amigo, hay que seguir el camino.
Que con trabajo y dedicación puedes cambiar tu destino.

Felicidad en estas Navidades, felicidad
Felicidad en estas Navidades, felicidad

Felicidad Yo te lo digo de corazón
Felicidad Ay, con la voz que me tiembla de emoción
Felicidad Al mal tiempo buena cara
Felicidad Que todo daño se repara
Felicidad Echa pa’lante, nunca pa’trás
Felicidad La mala suerte no vuelve más
Felicidad Pa’ que lo bailes con sabor
Felicidad Yo te lo digo con amor
Felicidad

12.21.2008

Quote


" si vas a entregar el alma, hazlo libre de temores, si del amor mucho se aprende, se aprende mas de los errores, ay!"


No Llores, 90 Millas Gloria Estefan

12.14.2008

Gloria Estefan support Teleton



Llevo estudiando español dos años, y puedo decir que lo sé hablar mejor que Gloria, aunque es su lengua madre.
Puedo afirmar por lo tanto que el DOBLE U no existe.

12.09.2008

Cooking with Estefans

If you're looking to add sizzle to your autumn menu, look no further than superstars Gloria and Emilio Estefan's favorite Cuban recipes. In their new cookbook, “Estefan Kitchen,” the celebrated couple re-create authentic, savory dishes from their well-known Miami restaurant, Bongos Cuban Cafe. Even if you've never heard of many of the book's Cuban delicacies, you can whip up these dishes right in your own kitchen.

Picadillo (minced ground beef Creole)
Gloria and Emilio Estefan

Picadillo is probably one the most popular Cuban dishes. Variations are found across Latin America and one of the key differences between Cuban-style picadillo and the way it's made in other countries is that we use pimento-stuffed Spanish olives in ours.

We like to use capers and raisins in our version, but you can omit them if you don't like them. The tomato sauce adds swe
etness and makes the finished dish soupier than the way it's made in other places, and we usually serve it over white rice, with a helping of maduros and some black beans on the side.

A variation that my mother used to make at home in Cuba is called caballo, or "on horseback." It just means she fried up some eggs and set one on top of each serving of picadillo. It is an option that makes the dish totally different and even more delicious!

INGREDIENTS

• 4 tsp olive oil
• 3 lbs lean ground beef
• 1 green pepper, cored, seeded, and finely chopped
• 1 medium onion, finely chopped
• 3 cloves garlic, minced
• 2 tsp salt
• 1/2 tsp ground black pepper
• Pinch of cumin powder
• 1 tsp dried oregano
• 2 bay leaves
• 1 8-oz can of tomato sauce
• 1 1/4 cups vino seco or
dry white wine
• 1/2 cup ketchup
• 1/2 cup raisins (optional)
• 1/2 cup pimento-stuffed Spa
nish olives
• 2 tbsp capers (optional)

DIRECTIONS

1. In a large pot, heat 1 teaspoon of olive oil over medium-high heat. Add the ground beef, and brown the meat, stirring occasionally and ensuring that the meat is not scorched. Remove the browned meat and drain any excess fat from the pot.

2. Add the remaining olive oil, and heat it over medium heat. Then add the green pepper, onion, garlic, and sauté until the onions are translucent.

3. Return the browned meat to the pot, and add the remaining ingredients. Bring the mixture to a boil. Then reduce t
he heat to low, cover, and simmer the picadillo for 30 to 40 minutes, stirring frequently.

4. Remove the bay leaves and serve over white rice with platanos maduros (tostones, if you prefer) and black beans.
TIPS

To make picadillo a caballo or "picadillo on horseback," just before serving, fry one egg per portion (over easy or over medium) and slide them into the picadillo.







Estefan Kitchen


By NANCY ANCRUM
nancrum@MiamiHerald.com

One cookbook mines tradition with business savvy and a longing for abuela's Cuban kitchen. The other uses tradition as a springboard to dive into the flavors of multiple cultures.

Both books, published this week, look to Latin cuisine for a foundation, and both are written by stars at the top of their professions. And, Estefan Kitchen and Cuisine à Latina both have Miami home girls at the helm.

From there, they diverge. The difference can be wrapped up in a single ham croquette: Singer Gloria Estefan and her music-producer husband, Emilio, present the comfortingly familiar: ground, smoked ham coated in cracker meal. Chef Michelle Bernstein enriches her croquetas with creamy Gorgonzola cheese and Serrano ham.

Estefan Kitchen (Celebra, $27.50) sticks to the basics, making the most of the Cuban staples that have made big hits out of their restaurants in South Florida and Orlando.

''At Bongos and Larios, we cook for a lot of people,'' Emilio Estefan said in an interview. ``At the same time, we use a lot of recipes that we use in our house -- Gloria's grandma's food, my grandma's food. We combined the restaurant side with our kitchen at home.''

Estefan Kitchen has the feel of a family kitchen, a warm and welcoming place where belly-filling comfort food rules. It's a greatest-hits collection of more than 70 recipes, from plantain chips to papas rellenas (picadillo-stuffed mashed-potato balls), arroz con pollo to Cuban sandwiches, watermelon mojitos to guava flan, illustrated with beautiful color photos. (One user-unfriendly detail: There's no index.)

The book is part scrapbook -- indeed, family snapshots with the ragged edges of 1960s Kodak prints and ''affixed'' to the page with scrapbook corners. And it's part walk down memory lane.

''When I was a kid growing up in Cuba, my entire family came over for dinner on Sundays,'' writes Emilio Estefan, 55. 'We gathered around the large kitchen table at my parents' house in Santiago, and my mother would serve us the most delicious arroz con pollo in the world.''

The cookbook is also a business tool, Estefan says.

'In the restaurants, we get calls every single week for the recipes. `How do you make the flan? How do you make the masitas de puerco [fried pork chunks]?' Gloria said a cookbook would be a great thing, a great promotion for the restaurants -- and a little flavor of Cuba.''

A cookbook won't hurt the entertainment side of their business either, says Chadwick Boyd, an Atlanta food and lifestyle brand consultant who has worked with celebrity authors including Tyler Florence.

'People who buy their cookbooks are getting a further inside look into celebrities' lives,'' Boyd says. ``You get to peek in their kitchens, and people love that.''


12.06.2008

L'amore

Che hai, che abbiamo,
che ci accade?
Ahi il nostro amore è una corda dura
che ci lega ferendoci
e se vogliamo
uscire dalla nostra ferita,
separarci,
ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarci insieme.

(da L'amore, ne I versi del capitano, Pablo Neruda)

Traces

faded photograph
covered now with lines
and creases
tickets torn in half, memories
in bits and pieces
traces of love long ago that didn't work out right
traces of love
things we used to share
souvenirs of days together
the ring he (i) used to wear
pages from an old love letter
traces of love long ago that didn't work out right
traces of love with me tonight
i close my eyes and say a prayer
that in his heart he'll find a trace of love still there, somewhere
traces of hope in the night that
he'll come back and dry
these traces of tears from my eyes
traces of hope in the night that
he'll come back and dry
these traces of tears from my eyes

Obbiettivi Prefissati

  1. Laurearmi
  2. Cominciare a lavorare
  3. Mettere da parte più soldi possibili
  4. Comprare un'isola deserta nel caribe /o sperduta (e deserta) nel pacifico, ed andarci ada bitare
  5. no me quiero morir sin poder otra vez volver a ver a mi querida Gloria