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“So, this is my life. And I want you to know that I am both happy and sad and I'm still trying to figure out how that could be.” ― Stephen Chbosky
We must not expect happiness. It is not something we deserve. When life goes well, it is a sudden gift; it cannot last forever.

10.31.2012

Degli amori mancati per un soffio non ne parla mai nessuno.

Nessuno capisce che non sempre si continua a vivere come prima se pure il proiettile ti schiva e cambia traiettoria, che ciò che ferisce a volte non è mai accaduto, non sempre è il prodotto di una fine. È solo troppo difficile da raccontare per essere credibile e così diventa un segreto che muore con te.

M. Bisotti


10.29.2012

Why Killer Whales Don’t Eat People

Natsilane was a charismatic and skilled wood carver who married the Chief’s daughter. Jealous of Natsilane’s popularity and talent, his brothers-in-law devised a plan to abandon Natsilane at sea during a traditional sea lion hunt. Left to die on a small rock in the middle of nowhere, Natsilane was summoned under the waves by a sea lion. The sea lion asked him to heal his son who was injured by a spear during the hunt. After pulling the spear point out, the Sea Lion Chief granted Natsilane great powers and helped him back to shore. Still angry about being abandoned, he began carving a great whale out of different types of wood. The first two carvings, when set in the water, simply floated away. But the third, made of yellow cedar, came to life. Natsilane sent it to exact revenge on his brothers-in-law. When the killer whale found them, he smashed their canoe and killed the brothers. But Natsilane felt badly about what he had done, and when the whale returned to him, he instructed it to never harm humans again. 

The legend tries to explain something curious about orcas. They don’t attack people. The question is — why not? On a simple, biological scale they are bigger and stronger than we are, have sharper teeth, and they’re carnivores. Any similar creature might see humans as a tasty little snack, but not orcas. 

Observation has shown that one answer may not be far from the ancient legend. Killer whales seem to follow rules that go beyond basic instinct and border on culture. Individual pods forage, communicate and navigate differently, much the way different cultures of people do. Researchers have witnessed “greeting ceremonies” between pods. They’ve even seen the equivalent of a funeral. It may very well be that within “orca culture” there is a social norm not to go after people. 

A more scientific explanation might be that we’re simply not tasty enough to be included on the killer whales’ menu. Orcas, it turns out, have picky palates. The Southern Resident Killer Whales of Puget Sound dine on only the fattest Chinook salmon, even if it means allowing an entire school of skinnier salmon to swim by. Transient orcas, which have a broader diet, have shown similar selective behavior, in one case killing a gray whale but eating only its tongue. A third possible reason is that we don’t resemble any food source killer whales typically depend on. There have reportedly been incidents where an orca attempted to hunt a human, but broke off the hunt immediately upon realizing it wasn’t a sea lion.

10.27.2012

Per the Orca's

Roberto Bubas, a park ranger whose duty is to patrol the beach and keep tourists away from wildlife, entered the water with and pet the wild orca population for many years. He was forced to stop when people complained that he was violating laws that stated marine mammals could not be touched in this protected area of Patagonia.

10.26.2012

Puoi non crederci,

ma ci sono persone che attraversano la vita senza attriti o angosce.Persone che vestono bene, mangiano bene, dormono bene. Persone appagate della loro vita familiare. Persone che hanno i loro momenti di afflizione,ma tutto sommato non ne sono disturbate e in genere stanno benissimo. E quando muoiono si tratta di una morte pacifica, di solito nel sonno.
Puoi non crederci ma persone del genere esistono davvero. Ma io non sono uno di loro. Oh no, non ci sono neppure vicino ad essere uno di loro.

Gli alieni, Charles Bukowski

Aveva,

come altre persone, l’abitudine di sorridere esageratamente quando voleva trattenere il pianto.

 C. R. Zafón; L’Ombra del Vento

His last words




Last words of author Ernest Hemingway (1899-1961), 
spoken to his wife before he committed suicide.
Early the next morning he shot himself.

10.24.2012

I miei occhi si sono aperti nel mare


Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.

Jacques-Yves Cousteau

Never love anything.



La gratitudine della gru

C’era una volta un’anziana coppia che viveva serenamente in una capanna in mezzo ai boschi; la vita dei due scorreva placida, anche se a volte la solitudine si faceva sentire, dato che non avevano figli. Un giorno, mentre il marito stava raccogliendo legna per il fuoco, sentì un disperato lamento provenire dalla palude vicino al luogo in cui si trovava. Incuriosito, il vecchio si diresse in quella direzione, dove vide una stupenda gru bianca con una zampa bloccata nella trappola di un cacciatore. Il buon uomo non esitò un attimo, ed entrando nella fredda fanghiglia, raggiunse la povera bestia e la liberò; questa si alzò in volo verso il cielo che già preannunciava la neve, volteggiò un po’ sopra il suo salvatore emettendo grida di gratitudine, e poi se n’andò. Quella sera, davanti al focolare, l’uomo raccontò a sua moglie quanto gli era accaduto quel giorno e, mentre stavano ormai per accingersi ad andare a dormire, qualcuno bussò alla porta. Il vecchio andò ad aprire chiedendosi chi mai poteva trovarsi di notte in mezzo al bosco e sotto la neve, e la risposta fu sorprendente: si trovò infatti davanti una ragazzina dai modi gentili che chiedeva ospitalità per la notte, in quanto si era persa. La moglie si affrettò a farla entrare al caldo per asciugarsi e mangiare qualcosa, e preoccupata le chiese cosa mai ci facesse una ragazzina in mezzo al bosco tutta sola. Lei dichiarò di essere in viaggio senza una meta, e il vecchio pensò fra sé e sé che doveva esserle capitata qualche sciagura; così, senza indagare troppo per non essere scortesi, gli anziani coniugi chiesero alla ragazza di restare per far loro compagnia. Lei accettò con entusiasmo, ringraziò, e tutti andarono a dormire sereni. Il giorno dopo, prima del sorgere del sole, la ragazzina si alzò e si diresse in cucina per preparare la colazione ai suoi ospiti, ma trovò la dispensa completamente vuota. L’unica cosa a portata di mano era una cesta piena di spole di filo; lei le prese e si chiuse nella stanza da lavoro vicino alla cucina. Quando i due vecchietti si svegliarono sentirono provenire da quella direzione un rumore di telaio in azione; non vedendo la loro ospite nel suo letto si chiesero cosa stesse facendo, e la risposta non si fece attendere: la ragazza uscì dalla stanza con un rotolo di broccato dai colori bellissimi e rappresentante una gru nell’atto di spiccare il volo. I due rimasero stupiti, e ringraziarono più volte la giovane quando questa lo regalò loro perché lo vendessero, in modo da guadagnare un po’ di denaro per acquistare viveri per l’inverno. Il giorno stesso l’uomo si recò in paese e vendette il tessuto per un ottimo prezzo; con il ricavato, poi, acquistò vivande per tutti e tre e un bel pettine per la ragazza. Quella sera la capanna dei due anziani coniugi irradiava allegria, e quando fu ora di andare a dormire, la ragazza dichiarò che sarebbe rimasta sveglia per tessere qualche abito. I due si opposero, dicendo che era assolutamente necessario che lei si riposasse, ma la giovane insistette, ponendo in più una condizione: nessuno avrebbe dovuto andare a guardarla mentre lavorava. Un po’ sconcertati, i vecchi accettarono la condizione e andarono a dormire. Da quella volta, ogni mattina la ragazza ebbe pronto un rotolo di broccato che il vecchio vendeva in paese, ottenendo il denaro necessario a comprare le scorte per l’inverno. La cosa continuò per settimane, e più passava il tempo, più la ragazza sembrava indebolirsi, diventare pallida e dimagrire. Era come se fosse costantemente sul punto di svenire e, quando una sera si rifiutò di toccare cibo, i vecchi protestarono ed esortarono la ragazza a riposarsi di più. Per tutta risposta, lei chiese che le fosse permesso di preparare un ultimo rotolo di broccato, e si diresse nella sua stanza di lavoro barcollando e chiudendosi la porta alle spalle. Quella notte gli anziani coniugi erano talmente preoccupati per la giovane da non riuscire a dormire, così il marito decise di andare a vedere come stava la ragazza. Inutilmente la moglie cercò di ricordargli la promessa fatta, ma lui non volle sentire ragioni, e silenziosamente sbirciò attraverso uno spiraglio della porta della stanza di lavoro: sorpresa! Davanti al telaio non c’era la ragazza, ma una stupenda gru bianca intenta a tessere un broccato facendo uso delle sue stesse piume! Il vecchio, incredulo, entrò nella stanza, e appena la gru lo vide, si trasformò nella ragazzina. “Avevate promesso di non spiarmi mentre lavoravo” disse “Ero veramente felice di stare qui con voi, ma ora che avete scoperto il mio segreto, sono costretta ad andarmene. Mi dispiace” e così dicendo abbandonò il telaio, corse fuori dell’uscio, si ritrasformò nella gru, spiegò le ali e volò via. Il vecchio riconobbe la povera bestia che aveva salvato tempo prima dalla trappola nella palude. Con le lacrime agli occhi, i due osservarono la gru salire verso il cielo in ampi cerchi gridandole quanto le volevano bene, e prima che sparisse alla loro vista, il vecchio le lanciò il pettine che le aveva regalato. La gru lo prese nel becco, stridette con profonda tristezza e sparì fra le nuvole illuminate dalla luce della luna.

Voglio vivere ancora duecentocinquanta anni.

Vivere da lucertola, strisciare sui muri al sole, sdraiarmi nel prato a zampe in su e pensare che il cielo non esiste, è un fazzoletto azzurro sugli occhi. Voglio scappare da scuola, correre ancora nella biblioteca sotto i portici, a leggere libri che non dovevo leggere, i cui autori ringrazio. Voglio rivedere le piazze piene di rabbia, e certe sere, seduti sui gradini, a perder tempo. Certe sere in cui sentivi che, in un paese lontano, una fucilata ammazzava uno come te. Voglio rivedere tutti i miei amori, anche quelli cosiddetti sbagliati. E tutti i miei amici in fila. Voglio imparare a suonare il sassofono, studiare medicina, vedere i marziani. A settant’anni è il minimo. Voglio sentire in una volta i nodi con cui sono stato legato al mondo, ogni volta che la mia vita si è incrociata con un’altra. Crollare a terra sotto questo felice groviglio. La felicità forse è un’altra cosa, ma quello che mi è passato sotto gli occhi, questi anni, non lo cambierei mai con niente.

Stefano Benni

Amare.

É come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l'altra persona può andarsene con la tua pelle.

Mi contraddico?

Ebbene sì.
Mi contraddico. Sono vasto, contengo moltitudini.

Walt Whitman. 

10.18.2012

E se hai la capacità di amare

ama innanzitutto te stesso ma sii sempre cosciente della possibilità di un totale fallimento.

Bukowski

10.05.2012

And the rain won’t make any difference?

-Listen to it rain.
 -It’s raining hard.
-And you’ll always love me, won’t you?
 -Yes.
-And the rain won’t make any difference?
 -No.
- That’s good. Because I’m afraid of the rain.

A farewell to arms, Ernest Hemingway

10.04.2012

Ho imparato che

non ha importanza quanto e come si ama, tutti noi, uomini e donne, viviamo le nostre vite da soli! 
Non ha senso volersi appropriare di qualcuno, e nonostante lo sappia, a volte me ne dimentico ancora... Purtroppo non posso fare a meno di pensarci e mi sento così sola e triste... 

Nana

Poiché non esistono due individui

perfettamente uguali, 
ci sarà una sola determinata donna 
che corrisponderà 
nel modo più perfetto 
ad un determinato uomo. 
La vera passione d'amore è tanto rara 
quanto il caso
che quei due s'incontrino. 

Arthur Schopenhauer

Grace under pressure



The phrase "grace under pressure" first gained notoriety when Hemingway used it in a profile piece written by Dorothy Parker. Parker asked Hemingway: "Exactly what do you mean by 'guts'?" Hemingway replied: "I mean, grace under pressure." The profile is titled, "The Artist's Reward" and it appeared in the New Yorker 5 (30 November 1929), pages 28-31. The first published use of the phrase, however, was in an April 20, 1926 letter Hemingway wrote F. Scott Fitzgerald. The letter is reprinted in Ernest Hemingway: Selected Letters 1917-1961 edited by Carlos Baker, pages 199-201.

Grace under pressure is something we should all aspire to. Lots of us never will see that deep composure, calm demeanour and soft assessment of the situation once we are under real pressure. The gift of that ability is rare. But we can all see it when it is there and we can emulate the techniques that allows for a win-win for all concerned. The situations in which our composure is threatened are very numerous and variable. If we have the insight to know that something is in front of us that requires a detachment from the outcome, while still working to get the best outcome, for ourselves and those around us, we are indeed favoured by the Fates. Getting ourselves into a sane and safe place in the midst of trouble, is certainly worth striving for. Being in optimum health helps. Getting the major stressors under control helps. Getting the family issues sorted out helps. Everything that we confront affects something or someone close to us so we need to recognise our own role in the way it plays out. 

10.03.2012

I kappa

Kappa (河童) significa letteralmente "figlio del fiume" noto come folletto d’acqua. Originario della religione shintoista , il loro comportamento più solito era quello di trascinare i bambini nell’acqua per farli poi morire annegati anche se non disdegnavano attaccare individui adulti colti di sorpresa nei pressi del lago, fiumi o stagni che abitavano. La loro pericolosità era data dalla loro incredibile forza fisica, infatti riuscivano ad avere la meglio pure con animali di grossa taglia. Il loro punto di forza (ma anche punto debole) era nella testa. Quest’ultima non poteva stare a lungo senza essere bagnata, quindi il tempo in cui un kappa veniva sulla terra ferma era comunque limitato anche se non breve. Inoltre con la testa bagnata si dice che avessero la forza di 100 uomini !!! Ma oltre a questo sono anche abili lottatori di sumo. Nonostante tutto, siccome i Kappa sono molto beneducati, il modo migliore per sconfiggerne uno, qualora lo si incontri, è fare un profondo inchino: in tal modo, infatti, loro sarano costretti a ricambiare versando tutta l'acqua che portano " nella fontanella " in testa e perdendo, così, tutta la loro forza! Per quanto riguarda il loro aspetto fisico ci sono più versioni ma la più comune è innanzitutto che sono verdi, con una chierica sopra la testa e un grande becco. Il corpo è simile a quello di una tartaruga ed infatti hanno anche un guscio sulle spalle. Naturalmente il loro fisico adattato all’acqua possiede mani e piedi palmati. Non molto grandi fisicamente hanno anche la particolarità di mimetizzarsi benissimo con l’ambiente che li circonda, come i camaleonti. La loro “dieta” è a base di sangue, vittime annegate (sia umani che animali) e cetrioli (sembra non amino il pesce) ed usano quest’ultimi per viaggiare cavalcandoli. Il loro aspetto e la loro triste fama non deve comunque trarci in inganno. I kappa solo esseri molto intelligenti e padroni assoluti dell’arte ortopedica che loro insegnano solo a uomini che ritengono degni. Infatti ci sono stati casi in cui dei Kappa hanno pure aiutato delle persone che hanno conquistato la loro stima e amicizia.

10.01.2012

Live the HemingWAY

The poster handsomely documents his life and encourages all of us to live the Hemingway by listing several rules inspired by his life.

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