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“So, this is my life. And I want you to know that I am both happy and sad and I'm still trying to figure out how that could be.” ― Stephen Chbosky
We must not expect happiness. It is not something we deserve. When life goes well, it is a sudden gift; it cannot last forever.

5.20.2009

L'infinito

“Come l’infinito è completamente presente in ogni punto dello spazio, così tutta l’eternità è completamente presente in ogni punto del tempo. Così, dal punto di vista dell’eternità, assolutamente tutto il tempo è adesso, così come l’infinito, tutto lo spazio è qui.. Poichè tutto il tempo è adesso, ne segue che il passato e il futuro sono proprio delle illusioni..”
Ken Wimber


- simbologia - L’Ouroboros


L’Uroboro (dal Greco “ουροβóρος“) è un simbolo molto antico che rappresenta un serpente che si morde la coda, ricreandosi continuamente e formando così un cerchio. È un simbolo associato all’alchimia, allo Gnosticismo e all’Ermetismo. Rappresenta la natura ciclica delle cose, la teoria dell’eterno ritorno, e tutto quello che è rappresentabile attraverso un ciclo che ricomincia dall’inizio una volta aver raggiunto la propria fine. In alcune rappresentazioni il serpente è rappresentato mezzo bianco e mezzo nero, richiamando il simbolo dello Yin Yang, che illustra la natura dualistica di tutte le cose e soprattutto che gli opposti non sono in conflitto tra loro. Pare che il simbolo si ispiri alla forma dellaVia Lattea, dal momento che in alcuni antichi testi era considerata un enorme serpente di luce che risiedeva nel cielo e circondava tutta la terra.

Estratto da “http://it.wikipedia.org/wiki/Uroboro“

L’uroburos, il serpente che si morde la coda, è il simbolo dell’infinito spaziale e temporale. L’uroburos, è anche il simbolo del paradosso logico… l’uroburos, il serpente con la coda in bocca, è il prototipo del circolo vizioso. Cos’è più “vizioso” del mordere sé stessi, con l’idea presumibile di mangiar sé stessi. Il che è in fondo impossibile. La mascella non può divorar la mascella, lo stomaco non può digerire sé stesso… una buona definizione del paradosso… Il “serpente infinito” rappresenta un uroburos che si è riunito con sé stesso. È caduto nel segno matematico dell’infinito.

Wendy Doniger O’ Flaherty

EN TO PAN Mario Serio L’immagine di un serpente che si morde la coda è nota come Ouroboros (dall’identico significato in greco). Questo simbolo viene attribuito all’antica alchimista Cleopatra (da alcuni identificata con la famosa regina Cleopatra) che volle rappresentare l’unità del cosmo. “En to pan”, “Uno il Tutto”, è infatti il motto contenuto nella Crisopea di Cleopatra. La ciclicità è la metafora più immediata di questo simbolo e per derivazione anche l’eternità data dal ripetersi costante di cicli finiti. Dietro, l’idea che l’intero universo sia un’entità, un organismo unitario, di cui le singole parti, qualunque distanza le separi, sono legate tra loro in modo necessario. Il serpente si morde la coda, che è dire l’inizio e la fine coincidono, l’evoluzione rinasce incessantemente dalla sua stessa distruzione, in un movimento infinito. E’ possibile rintracciare in questo simbolo anche il principio di conservazione dell’energia, l’armonia cosmica costituita dall’eterno e ritmico alternarsi e fondersi di attività e passività. Il principio maschile e quello femminile sono fusi l’uno nell’altro in una unione primordiale e indifferenziata che ci riporta all’Androgino (dal greco aner, “uomo” e gyne, “donna”), l’essere primogenio in cui si risolve il contrasto di maschile e femminile. L’Ouroboros ci rimanda in sostanza ad una realtà unica ed ultima in cui si riscontrano gli opposti e che rappresenta l’essenza dell’intero Universo, la sua forza latente, la fusione di Uno e Tutto e del Tutto in Tutto.

da “GUIDA ALLA SALUTE NATURALE” UROBUROS, l’anello ….che “sposa”, ovvero coniuga ed unisce il maschio con la femmina… (Yang e Ynn) = (Fm + Ff) Il serpente circolare, inteso come “drago originario” che si morde la coda, l’ouroboros (ourà. “coda”, boròs: “divorante”), è un simbolo molto antico; es.: per il pensiero tradizionale cinese il Drago ed il Serpente incarnano i simboli del flusso e del riflusso esistenziale. Sostiene G. Durand che l’ouroboros “è per la coscienza mitica il grande simbolo del ciclo temporale”. Figura femminile e maschile (Ynn e Yang), fornisce “vita e morte = vita e morte = vita e morte…..), “il serpente che si morde la coda – secondo G. Bachelard – è la dialettica materiale della vita e della morte, la morte che esce dalla vita e la vita che esce dalla morte, non come i contrari della logica platonica, ma come una inversione senza fine della materia di morte o della materia di vita” Il “Serpente infinito” rappresenta un uroburos che si è riunito con sé stesso. È caduto nel segno matematico dell’InFinito, perche’ studiandolo e finalmente conoscendolo lo ha riflettuto nello specchio della materia…… cioe’ si e’ reso simile a Lui di riflesso……ecco che il verbo si fa’ carne-materia e la materia-carne riflette generando lo Spirito = Informazione che mantiene e crea l’InFinito ! “Conosci te stesso e conoscerai gli dei….” = NOSCE TE IPSUM, traduzione latina dell’iscrizione greca che compariva sul frontone del celebre tempio di Delfi: GNOTHI SEAYTON, conosci te stesso “Voi che volete conoscere la pietra, conoscete voi stessi e la conoscerete”. Questa è l’affermazione della legge analogica che dà, in effetti, la “chiave del mistero della Vita”. Questo e’ il “mistero” dell’AB-BA (il “padre generante”).

Bibliografia per l’UROBUROS: 1) G. Durand, Le strutture antropologiche dell’immaginario, Bari, Dedalo, 1972, p. 317. 2) G. Bachelard, in G. Durand, op. cit., p. 317. 3) G. Durand, op. cit., p. 319. 4) Fulcanelli, Le dimorealtri links

la condizione ouroborica

Il nastro di Moebius


Il nastro di moebius prende il nome dall’astronomo e matematico tedesco che lo ha inventato. E’ un oggetto semplice ed elegante ma inquietante allo stesso tempo, tanto da aver attirato l’attenzaione di matematici e artisti tra cui Escher, il quale ebbe modo di interpretarlo in una sua splendida raffigurazione. La sua costruzione è molto semplice: si tratta di una striscia a cui, prima di congiungere gli estremi viene impartita una rotazione di mezzo angolo ad un’estremità.

Il simbolo di infinito

Fra le misure geometrche è il cerchio quella che maggiormente simboleggia l’eternità: costituito da un unica linea che ritorna in se stessa, senza possibilità di distinguere in essa nè principio nè fine.


Il simbolo dell’infinito, l’8 orizzontale è stato ideato dal matematico Jhon Wallis.

Simbolo giapponese 'Infinito'

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