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“So, this is my life. And I want you to know that I am both happy and sad and I'm still trying to figure out how that could be.” ― Stephen Chbosky
We must not expect happiness. It is not something we deserve. When life goes well, it is a sudden gift; it cannot last forever.

10.23.2009

Andrea sono io

Nada,
Carmen Laforet


Nada è un romanzo di Carmen Laforet pubblicato nel 1945. Può essere collocato nella "novela esistencial" spagnola, nata negli anni ’40, quindi nell’immediato dopoguerra. Tema chiave di questi romanzi, che ritroviamo anche in Nada è la formazione di giovani adolescenti, tra le difficoltà della società contemporanea (che ci potrebbe ricordare la picaresca antica, privata tuttavia dell’elemento ironico). Infatti, Nada presenta un crudo realismo esistenziale e un esame non edulcorato della società spagnola, che appare principalmente priva di scopi e valori. Gli autori degli anni ’40 infatti vivevano le situazioni da loro descritte sulla propria pelle e volevano analizzare la critica situazione della Spagna pur consapevoli di non poterla denunciare apertamente senza incorrere nelle punizioni del regime. In una Spagna già fiaccata dall’esperienza terribile della guerra civile, Carmen Laforet mette in evidenza il suo profondo disagio col regime franchista, che secondo lei dà vita a una società maschilista e ostile, non entrando tuttavia mai in aperto scontro con esso.

Nada racconta la storia di Andrea, una giovane spagnola che, dalle campagne, decide di trasferirsi a casa della nonna a Barcellona per seguire gli studi universitari. Per un ritardo del treno arriva in città in piena notte ma non è per nulla spaventata. Ha pochi soldi in tasca e nessun progetto importante, ma un’infinita speranza di trovare tutto quello che cerca in questa nuova, grande città. Tuttavia quello che l’aspetta è molto diverso dal mondo fresco e stimolante che Andrea immagina. La casa dove andrà a vivere è una vecchia abitazione cadente, che nessuno s’è dato la pena di rimodernare dopo la Guerra Civile. Sporco e pile di mobili accatastati occupano ogni angolo. Gli abitanti, fin troppi, della casa non sono da meno. Figure estremamente provate dalla guerra, che li ha guastati da dentro lasciandoli vuoti di ogni scopo, a volte perfino dei sentimenti. C’è la nonna, unico personaggio della casa che nutre per tutti un grande affetto e soffre nel vedere i propri figli litigare, ma che è ormai troppo anziana e svanita per imporre il controllo. C’è la zia Angustias, donna all’apparenza gelida e spietata che tiene tutta la famiglia sotto le sue regole militaresche. Poi viene lo zio Romàn, personaggio misterioso e ribelle, affaccendato in affari loschi e dal passato ancor più oscuro, per cui ogni donna nutre un’attrazione inspiegabile. Juan è il fratello di Romàn e Angustias ed è una persona dai nervi fragili, molto irascibile, che soffre di assurdi sbalzi d’umore. A provocare la sua ira è soprattutto l’odio verso il fratello e la gelosia verso sua moglie, Gloria, donna dal carattere a tratti fragile e sensibile, a tratti volgare e infido. I due hanno un figlio molto piccolo, che il più delle volte non sanno come sfamare visto che né Gloria né Juan hanno un lavoro stabile. Infine viene la cameriera Antonia (lusso impossibile data la scarsità di mezzi di tutti gli abitanti della casa), creatura bieca e maligna che nutre un amore disperato e cieco nei confronti di Romàn. Tra questi personaggi Andrea comincia la sua vita universitaria come avvolta in un vuoto da cui non riesce a uscire. Pur non volendo, gli scontri nella casa la coinvolgono senza che lei possa sottrarsi. La zia Angustias la tiene praticamente sotto chiave, ricattandola col cibo e l’alloggio che le offre e costringendola a rispettare le sue regole e orari. La conoscenza che cambia la vita di Andrea è quella con Ena, una compagna di università. Ena è una ragazza ricca, bella e colta che vive in una famiglia altrettanto gradevole. L’esatto contrario di Andrea che, con Ena, respira una ventata di aria fresca insperata. Ena le dà anche la forza di emanciparsi dal controllo di Angustias. Andrea inizia a mantenersi da sola, seppur con difficoltà, facendo però della sua vita quello che vuole. Nonostante la conquistata libertà, non c’è nulla che veramente soddisfi Andrea, ogni iniziativa che intraprende risulta inspiegabilmente vuota e deludente. Nutre però per Ena un grande affetto, che sembra ricambiato. I rapporti tra le due amiche poi si freddano d’improvviso, dopo la conoscenza di Ena con Romàn. Tra i due è nata una malsana e squilibrata relazione che Andrea vivrà nel peggiore dei modi, rivelando forse un’inaspettata attrazione per lo zio. Nel sorprenderli nella soffitta in cui Romàn solitamente dorme, in un certo senso è come se Andrea salvasse Ena dall’influenza negativa dello zio, per nulla animato da sentimenti gentili verso la ragazza. Quando Ena, all’improvviso, si accorge dell’errore, tra le due torna l’amicizia. La vicenda si chiude col suicidio di Romàn, improvviso e sconvolgente. Andrea decide che è arrivato per lei il momento di lasciare quella casa, quella città e quella gente. A quel punto le arriva una lettera provvidenziale, in cui Ena la invita a trasferirsi a Madrid offrendole un lavoro conveniente, alle dipendenze del suo ricco padre.

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